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Osteopatia in Gravidanza

Il mal di schiena è spesso presente in una gravidanza normale. Rare sono le ernie discali durante la gravidanza (1 caso su 10.000. La gravidanza è una fase di grande cambiamento posturale e per alcune donne significa anche dover fronteggiare alcuni malesseri legati alla progressiva crescita del bambino nel grembo materno che, di settimana in settimana, provoca lo spostamento del centro di gravità e continue modifiche sia strutturali che viscerali. E' indubbio il ruolo di primo piano occupato dall'incremento dei carichi biomeccanici che gravano sul rachide in gravidanza e dal cambiamento progressivo di esso sul piano sagittale con continui impegni di carattere muscolare


I continui adattamenti da parte del sistema muscolo-scheletrico il quale, spesso, fa fatica a rispondere in modo adeguato sono causa problematiche dolorose a carico della colonna vertebrale e della muscolatura ad essa correlata portando a lombalgie e sciatalgie, cervicalgie…oppure disturbi legati alla ritenzione dei liquidi (soprattutto durante l'ultimo trimestre di gestazione) con conseguenti problematiche come gonfiore agli arti, sindrome del tunnel Carpale.

L'Osteopatia viene incontro alla donna in gravidanza per alleviare sofferenze e dolori causati dai cambiamenti di peso e postura sia durante che dopo la gravidanza. Soprattutto perché il trattamento osteopatico è manuale e può ovviare all'utilizzo di analgesici e antiinfiammatori per questo periodo delicato per la donna ma soprattutto per l'embrione.
Il trattamento osteopatico è un modo estremamente gentile di aiutare il corpo ad adattarsi ai cambiamenti che avvengono durante la gravidanza. Il trattamento lombo-pelvico dovrebbe essere indicato a tutte le gravidanze che, dal terzo mese in poi, hanno una predisposizione a sviluppare dolori muscolo-articolari e legamentosi.
La sicurezza della mamma e del bambino sono la priorità dell'osteopata quindi il trattamento viene eseguito solo dopo avere raccolto tutti i dati necessari in merito alla storia clinica della mamma prima e durante la gravidanza e sempre in comunicazione con il ginecologo. Sono sempre più numerose le strutture dove le donne gravide sono seguite oltre che dal ginecologo e ostetrica, anche dall'Osteopata, che le accompagna fino al parto.
 
Se consideriamo l'apparato genitale femminile (utero e ovaie) non possiamo non considerare che le strutture sono ancorate attraverso legamenti all'osso sacro e alla colonna, e poggiano sul pavimento pelvico, costituito da muscoli che si inseriscono sul bacino e sulle anche. Attraverso il sistema nervoso vegetativo (sistema che regola la funzionalità degli organi) queste strutture sono in relazione neuroanatomica con il metamero midollare T10-T11 e L1-L2 . Dai forami sacrali fuoriescono le innervazioni del plesso sacrale per il parasimpatico. Inoltre, come tutti i visceri, possiedono una mobilità all'interno del bacino impressa prevalentemente dal movimento del diaframma, oltre che ad una motilità intrinseca dell'organo. Un'alterata funzionalità ginecologica può quindi ripercuotersi sulla struttura e, viceversa, una eccessiva tensione muscolare del pavimento pelvico ad esempio, una tensione legamentosa come quella del legamento rotondo o una rigidità ossea, può ripercuotersi funzionalmente sugli organi ginecologici. Ciò avviene in maniera lenta e progressiva e l'organismo risponde adattandosi, compensando tali modificazioni sino all'insorgenza del sintomo che per l'osteopatia coincide con la esaurita capacità da parte della struttura di compensare le disfunzioni.
Se pensiamo alla gravidanza in particolare, l'organismo è sottoposto a un obbligato e fisiologico cambiamento posturale che per alcune donne può essere un fattore altamente stressante nonché momento di inizio di alcuni sintomi che possono essere invalidanti come cefalee, nausee e vomito, lombalgie, sciatalgie, pubalgie, emorroidi, alterazione del sonno.

Pensando inoltre al nascituro il bacino materno libero da disfunzioni e inserito in un organismo in equilibrio garantirebbe un corretto posizionamento del feto nonché una nascita più fisiologica.


Allo stesso modo anche il parto può essere interpretato come un momento altamente stressante per l'organismo, talvolta realmente traumatico sia per i visceri se pensiamo al prolasso uterino sia per il pavimento pelvico. Nei casi di dolori al bacino, colonna, osso sacro e coccige, sciatalgie, cruralgie e prolasso uterino nel post partum l'intervento dell'osteopata riequilibrerà la struttura muscolo scheletrica, viscerale predisponendo laddove necessario il lavoro di rieducazione perineale.

Osteopatia e Fertilità

L'osteopatia può essere un valido aiuto nel caso di difficoltà di concepimento. Oltre a far fronte al carico di ansia di tutto l'organismo, può intervenire specificamente su condizioni meccaniche che possono impedire l'innesto dell'ovulo o il trasporto dell'ovulo nella camera gestazionale (cause frequenti di infertilità). Ciò può essere frequentemente determinato dalla presenza di cicatrici locali uterine o degli organi circostanti, aderenze chirurgiche, esiti di infiammazioni locali, tensioni dal pavimento pelvico (fasciali) e tensioni strutturali del bacino (ossa iliache,sacro e coccige). Blocchi vertebrali e rigidità possono compromettere l'efficacia del sistema vascolare e nervoso del bacino e di conseguenza la funzionalità degli organi genitali. Ne è un esempio il trauma che spesso viene poco preso in considerazione al coccige, osso fondamentale per l'equilibrio strutturale e funzionale del bacino. Oppure in seguito ad interventi all'addome, a infiammazioni dell'endometrio, a infezioni da germi come la Clamydia, nei tessuti si possono creare aderenze e ispessimenti. Se le irregolarità si trovano vicino alle tube, il passaggio dell'ovulo può risultare più faticoso. Dal punto di vista anatomico anche disfunzioni degli organi viscerali adiacenti possono influire negativamente come il colon irritabile, cistiti, infezioni alle vie urinarie.


L'osteopata "opera” per il recupero della mobilità della struttura, per diminuire le tensioni fasciali, cicatriziali e viscerali, e per ridare armonia all'intero sistema; lo strumento dell'osteopata sono le mani e la percezione palpatoria lo guida nella ricerca verso la disfunzione e la sua liberazione. Gli organi interni possiedono una loro mobilità attorno a propri assi, spesso questa viene compromessa in seguito ad interventi chirurgici, adattamenti posturali, esiti cicatriziali, traumi. Insieme alla mobilità viene persa anche la loro funzionalità e la nuova situazione "disfunzionale” viene registrata dal sistema nervoso autonomo che ne regola la funzionalità.

Nel trattamento delle pazienti alla ricerca di una gravidanza l'osteopata si concentra in particolar modo sulla buona meccanica del bacino e di tutti gli organi e articolazioni, un equilibrio tra tessuti e fluidi corporei e sostenere i processi di autoguarigione e salute della paziente. Qualsiasi trauma diretto sulle strutture connesse come sacro, coccige, colpi di frusta possono compromette la meccanica che va trattata e ripristinata.

Osteopatia e il Parto

"Perché aspettare che una sottile predisposizione in età pediatrica ad un determinato paramorfismo e/o disfunzione, possano diventare un problema più evidente in età evolutiva?”.
Anche nel parto il meccanismo naturale, tuttavia, può essere fonte di piccoli traumi per il piccolo. Le forti contrazioni uterine e la difficoltà di dilatazione del canale del parto possono condizionare il passaggio della testa, la quale può subire compressioni di entità lieve o, talvolta, più importanti; queste, spesso e volentieri, si ripercuotono su tutto l'asse longitudinale del neonato, creando alterazioni anche a livello della colonna vertebrale e del sacro. Una compressione del cranio può provocare irritazioni a carico dei nervi cranici che da esso fuoriescono, e che da qui si distribuiscono ad importanti apparati, causando sintomi soprattutto a livello gastroenterico (difficoltà alla suzione, rigurgito, coliche gassose) e respiratorio (infezioni ricorrenti delle vie aeree superiori come faringiti, otiti, riniti, sinusiti, adenoiditi). Si possono, inoltre, verificare alterazioni nel movimento di alcune ossa del cranio, non ancora saldate, che durante lo sviluppo del piccolo potranno evolvere in diverse disfunzioni, causando anche problematiche di tipo visivo e occlusale. Le alterazioni a carico della colonna e del sacro possono dare luogo a manifestazioni posturali che si evidenzieranno durante la crescita come scoliosi, dismetrie e dismorfismi degli arti inferiori(ginocchio varo/valgo, piedi piatti, torti, cavi o equini). Non meno importanti, infine, sono le alterazioni a carico del sistema cranio-sacrale, nel quale trova protezione il sistema nervoso centrale (cervello, cervelletto e midollo spinale), che spesso generano disturbi del sonno e irritabilità. Nel caso di parto più difficoltoso, ad esempio nei travagli lunghi o quando vengono utilizzati strumenti come forcipe e ventosa (parto indotto), questi disturbi si manifesteranno con frequenza e gravità maggiori.

È importante sapere che il passaggio della testa nel canale del parto determina un modellamento delle ossa craniche e uno stimolo meccanico fondamentale per un corretto sviluppo di tutto il corpo; se questo viene a mancare, come in caso di parto cesareo, l'intervento dell'osteopata sarà necessario per favorire una crescita più fisiologica e naturale possibile. Il trattamento osteopatico, agendo in maniera globale con tecniche estremamente delicate sul piccolo paziente, può rivelarsi molto efficace nella normalizzazione di tutti questi disturbi, riequilibrando le strutture che, in seguito al parto, sono andate incontro a disfunzione.

Dott. Feltrin Fabio
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