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Trattamenti

Il mal di schiena può essere la conseguenza di un trauma, ciò che resta dopo un incidente oppure una brutta caduta. La condizione generale della zona lombare, dorsale o cervicale può essere influenzata anche da quella di vari organi interni, oltre che dallo stato degli occhi e dei denti. Il rachide é intimamente connesso agli organi della zona inferiore dell'addome: stomaco, fegato, colon e sfera urogenitale. La relazione esistente tra questi organi e il rachide puó essere sia di natura meccanica che di natura neurologica poiché gli stessi organi attraverso meccanismi di natura riflessa possono condizionare l'equilibrio funzionale del rachide.

Che cosa cura l'Osteopatia?

  • Colonna Vertebrale e Bacino
  • Arti
  • Disturbi a localizzazione craniale
  • Disturbi Gastroenterici
  • Disturbi urologici
  • Disturbi cardiocircolatori
  • Disturbi respiratori
  • Disturbi ormonali
  • Disturbi degli apparati riproduttori

Ernia del disco lombare

Il disco intervertebrale è costituito da un nucleo polposo (vero e proprio cuscinetto di ammortizzazione) di consistenza molle-gelatinosa circondato, racchiuso, da un tessuto di consistenza fibrosa chiamato anulus fibroso. Il nucleo polposo si muove di pochi millimetri, in senso antero-posteriore durante i movimenti di flesso-estensione della colonna vertebrale. L'ernia è una dislocazione del nucleo polposo dalla sua sede attraverso le fibre dell'anulus. Questo può comportare da una parte una compressione delle strutture nervose e dall'altra una reazione di tipo infiammatorio.
Classicamente il paziente affetto da ernia discale lombare può lamentare:
•    una lombo-cruralgia (ernia in L2-L3, L3-L4) ovvero un dolore irradiato alla coscia anteriore o antero-mediale fino al ginocchio che non arriva mai al piede;
•    una lombo-sciatalgia (ernia in L4-L5, L5-S1) ovvero un dolore irradiato all'arto inferiore lungo il decorso sensitivo del nervo sciatico.

In entrambi i casi il dolore è principalmente monolaterale, sebbene sia possibile un coinvolgimento bilaterale (ad esempio ernie discali mediane molto voluminose) questa eventualità è piuttosto rara.
Talvolta invece viene riferita la sola lombalgia che rappresenta spesso l'esordio clinico della patologia a cui segue uno dei due iter riferito in precedenza.
Il dolore è generalmente accentuato dai movimenti della colonna (soprattutto dalla flessione anteriore e dalla flessione laterale), anche colpi di tosse e starnuti possono risultare estremamente dolorosi. Spesso è riscontrabile nei pazienti una postura antalgica (ovvero quella posizione che si assume al fine di evitare il dolore) soprattutto nella fase acuta della patologia. Il tratto lombare può perdere la fisiologica lordosi e in alcuni casi risulta difficile anche il semplice camminare mantenendo la schiena dritta. Può addirittura comparire una scoliosi da contrattura della muscolatura paravertebrale lombare che ha lo scopo di decomprimere le strutture nervose a contatto con l'ernia.

Punto di vista osteopatico
Come ormai è ampiamente risaputo l'osteopatia non si concentra sul sintomo ma su una visione globale del  paziente al fine di identificare le cause e fattori predisponenti di un determinato problema.
L'osteopatia, grazie all'utilizzo di tecniche appropriate, da una parte aiuta a diminuire la compressione e l'infiammazione provocate dall'ernia, dall'altra va a correggere quelle piccole “disfunzioni” che possono aver condotto ad uno scompenso posturale. Questo porta ad un miglioramento su più livelli, infatti nel breve periodo assistiamo ad un'attenuazione del dolore, nel lungo periodo invece noteremo il miglioramento della postura globale dell’individuo.
Compito dell'osteopata è in oltre quello correggere eventuali compensi negativi e di indirizzare il paziente verso sane abitudini che possano aiutarlo a mantenere in generale una buona qualità della vita.
Il trattamento osteopatico non è da intendersi per forza come sostitutivo dei trattamenti convenzionali, ma può essere considerato un aiuto, anche nei casi più gravi infatti, laddove il trattamento chirurgico rimane quello più indicato, l’intervento osteopatico può aiutare il paziente sia nel pre-operario ma soprattutto nel post, al fine di evitare il ricrearsi di quei fattori che lo hanno portato alla formazione della precedente patologia.
Al giorno d'oggi l'approccio osteopatico rappresenta uno tra gli strumenti più efficaci per il trattamento dell'ernia lombare.

 

Ernia del disco cervicale

Erniazione del disco Cervicale
Se lo spazio della radice del nervo (forame) è già compromesso a causa del collasso dello spazio del disco associato o a causa di un becco dell’osso (osteofito), tutto ciò può causare irritazione alla radice del nervo, radiculopatia (dolore del braccio). Se il forame non è eccessivamente compromesso, la radiculopatia può essere risolta in maniera eccellente con dei trattamenti Osteopatici.
Il disco (o disco intervertebrale) è una struttura che si trova tra i corpi della colonna vertebrale dal collo all’osso sacro. Il disco serve come un cuscino e aiuta il movimento del rachide. Un unico disco e i due corpi vertebrali non hanno molta capacità di movimento, comunque, messi insiemi per tutta la lunghezza della colonna vertebrale, l’ammonto di movimento fornito è notevole. Ogni disco è composto di due parti, il nucleo polposo (la parte centrale) e l’annulus fibrosis che forma un anello intorno al nucleo polposo e anche si attacca sopra e sotto i corpi vertebrali.
Diversi problemi con i dischi intervertebrali del collo (dischi cervicali) possono causare diversi sintomi nei pazienti. I due problemi più comunemente visti sono le ernie del disco (protrusioni anormali di una porzione del materiale di disco) e la degenerazione del disco (cambiamenti nel disco dovuto all’anzianità e/o traumi).
Le ernie del disco cervicali possono spingere sul midollo spinale e causare un problema chiamato mielopatia cervicale. Questo gruppo di sintomi differisce dai sintomi causati dalla pressione sulle radici del nervo. In genere, la mielopatia cervicale è un problema più urgente della radiculopatia cervicale.

Cause:
Il sintomo più comune dell’ernia del disco cervicale è il dolore del collo che s’irradia giù verso il braccio in vari distretti. Il distretto specifico del dolore nel braccio dipende da quale disco è stato coinvolto. Può anche essere associato a parestesia (sensazione di spilli e aghi) e in alcuni casi la debolezza di qualche muscolo del braccio. I pazienti scoprono che girare la testa dal lato opposto del dolore aiuta. L’estendere la testa fa sì che il dolore peggiori, così evitano di guardare in su. Il piegare la testa in giù usualmente da’ qualche sollievo. La maggior parte dei sintomi dell’ernia del disco sono relazionati alla pressione su una radice specifica del nervo. Raramente, ernie del discograndi possono causare pressione sul midollo spinale; questo può diventare un problema chiamato mielopatia cervicale che, a sua volta, può causare tra l’altro la spasticità, che si presenta come problema nel deambulare.

Sintomi:
Livello C4-C5 C5-C6 C6-C7 C7-T1
Debolezza Spalla Flessione dell’avambraccio Estensione del polso Presa
Insensibilità Spalla Braccio superiore, pollice Dito medio, tutte le punte delle dita Dito anulare e mignolo

Trattamento:
Il trattamento dell’ernia del disco cervicale può essere diviso in due categorie: conservativo Osteopatico e chirurgico. In alcuni casi, rari, d’ernia del disco troppo grande (che causa una pressione significativa sul midollo spinale), la chirurgia può essere considerata l’opzione prudente.
In generale, il trattamento Osteopatico comprende manovre, mobilizzazioni e manipolazioni per ridurre la pressione sulla radice del nervo. Gli sforzi dovrebbero esser evitati specialmente quelli con le braccia, e della Ginnastica Posturale Osteopatica può essere di grande aiuto. Il trattamento chirurgico è riservato ai pazienti che presentano dei segni e sintomi che richiedono decompressione urgente E’ consigliabile, anche dopo l’intervento chirurgico, una visita Osteopatica per fare un esame posturale preciso e se ce ne fosse bisogno, dei trattamenti osteopatici per distribuire i carichi in maniera corretta ed evitare così delle pericolose recidive.

 

Dott. Feltrin Fabio
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